Il termine "guerriero" ha assunto nei tempi attuali una connotazione e valenza che nulla hanno a che vedere con l'autentica figura guerriera delle società arcaiche. In epoche precedenti l'attuale Era cosmica, descritta nella tradizione hindū come Kali-yuga, ovvero Età perdente, oscura e caotica, forse combattere implicava, prima di tutto, una feroce battaglia contro miserie, brutture, piccolezze, banalità e volgarità, da equiparare a polvere se confrontate alla dimensione di Armonia trascendente e luminosa. L'obiettivo esistenziale del guerriero consisteva dunque nel sacrificio dell'io, ovvero del principio egoico, al Sé, eco del divino e in sintonia con la Realtà autentica. Tale anagogica condotta è chiaramente rintracciabile nel Mahābhārata, il più importante, antico ed esteso poema epico hindū. In esso Arjuna, figlio del Re degli Dei Indra, vive esperienze non comuni, incontrando energie divine e affrontando potenze infere ed oscure. L'eroe compie un...