La Taittirīya Upaniṣad appartiene allo Yajur Veda ed è costituita da tre capitoli che prendono il nome di "liane" (vallī) o " Liana (della scienza) della pronuncia", o " Liana della beatitudine". L' Upaniṣad prospetta il Brahman come «verità, conoscenza, infinito», cioè come l' Essere reale, come la Consapevolezza allo stato puro che è il sostrato di tutte le modificazioni, e come privo di limite. " Verità, conoscenza e infinito", chiarisce Śankara, non qualificano il Brahman in veste di attributi limitativi, ma ne definiscono la natura unica esprimendone aspetti consustanziali e inseparabili. L' Upaniṣad afferma che il Brahman è "racchiuso all'interno [del cuore]", ma l'essere umano, ignorando la propria natura, si identifica con quello che è l'apparato veicolare composito, strutturato nei diversi "involucri" (kośa), di cui l' Upaniṣad espone la dottrina in maniera dettagliata.