Claus von Stauffenberg, l'ufficiale che il 20 luglio 1944 tentò di cambiare il corso della storia attentando alla vita di Hitler, è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del XX secolo. A trentasei anni, era una figura carismatica destinata a grandi responsabilità. Assomigliava a un attore di Hollywood, e si diceva fosse il solo uomo capace di fissare negli occhi il Fùhrer fino a fargli abbassare lo sguardo. Che cosa dunque lo spinse a ordire un complotto contro il capo supremo della nazione? Probabilmente non ragioni politiche, ma una necessità spirituale. Il gruppo di cospiratori con il quale concepì l'attentato si chiamava « Germania segreta», come il circolo esoterico nel quale Stauffenberg da giovane era stato discepolo del mistico poeta antinazista Stefan George. Uomo d'azione pragmatico e disincantato, e in pari tempo romantico erede della spiritualità cristiana dei cavalieri medievali da cui discendeva, soldato dalla ferrea disciplina, ma anche...