Nel prossimo decennio la maggior parte dei dispositivi collegati a Internet avrà usi molto diversi rispetto a quelli che conosciamo oggi. Miliardi di sensori e attuatori reciprocamente connessi monitoreranno l'ambiente, i sistemi di trasporto, le fabbriche, le fattorie, le foreste, le forniture energetiche, le condizioni del suolo e del tempo, gli oceani e le risorse naturali. Questi dispositivi saranno per lo più gestiti in modo autonomo nella rete, con scambi di informazione diretti tra macchina e macchina e senza intervento umano. Sensori e attuatori comunicheranno rapporti o agiranno scambiando "molecole" di informazione: i chirp. Quindi l'architettura dell' Internet delle Cose deve evolversi grazie a nuovi protocolli adatti a questo utilizzo o condannarsi all'inefficienza. Io T
- Internet delle Cose spiega perché la concezione attuale di questa tecnologia nascente deve rinnovarsi. Il volume presenta nei dettagli le prossime architetture che coesisteranno con i protocolli di...