Può la descrizione di un'infanzia e di una giovinezza pretendere di essere un importante «contributo alla storia spirituale dell'umanità»? Non appartiene forse piuttosto alla sfera delle favole, che al corso solenne e severo della storia? Inseriti come siamo nell'incessante fluire del tempo, siamo propensi a considerare la storia come un dramma infinito, con sempre nuovi atti, senza principio, né fine. Non dobbiamo però mancare di porre la questione di quale sia il frutto delle grandi epoche storiche. Come il minuscolo seme racchiude in sé il risultato di tutto un albero, con le sue radici e i suoi rami, il tronco e il fogliame, spesso negli umili inizi di una singola vita umana, ancor prima che l'età adulta vi aggiunga il suo contributo, si trova racchiuso il frutto di grandi sviluppi storici passati. Più che per ogni altra vita umana questo vale per l'infanzia e la giovinezza di Gesù: essa è l'umile seme in cui si trova raccolto il frutto di tutta la passata evoluzione...