La tesi del volume è che ognuno di noi sarebbe migliore di ciò che pensa e che fa anche quando pensa e fa cose giuste e corrette e bellissime, non soltanto quando sbaglia tutto o prende le sue belle cantonate. È qui che entra in gioco il perdonare, che poi
- come è stato spiegato e chiunque può intuire
- è un auto-perdono che costantemente dobbiamo ricordare di tenere attivo perché molto raramente siamo all' altezza della nostra potenzialità naturale vera e propria. In alcune persone il campo ove esploriamo l'auto-perdono è per esempio quello del rapporto umano basato sull'amore e la fiducia reciproca uno a uno, mentre per altri è il rapporto con il gruppo o con sé stessi, direttamente, quando uno sente necessario dovere dimostrare di avere un cuore che agli altri non interessa ma che invece è vivo e pulsa e vuole essere accarezzato. Uno ci prova, ingenuamente, ma presto si accorge che non fila mai tutto liscio e allora è costretto a indietreggiare, a riflettere, . ..