Forse non esiste simbolo più potente della spada per rappresentare l'era dei samurai. Nel Giappone del XVII secolo, l'arte della spada aveva assunto una popolarità quasi religiosa: era più che una mera padronanza delle tecniche, era un vero e proprio percorso verso la padronanza di sé. Il libro " Il manuale dello spadaccino" di William Scott Wilson costituisce un'antologia di opere scritte da uomini che consideravano lo studio della scherma non solo un elemento essenziale alla vita e alla morte, ma anche un qualcosa che trascendeva la vita e la morte stesse. Il loro insegnamento, secondo cui affrontare un conflitto è un'arte che richiede grazia e coraggio, si rivolge a noi lettori con una sorprendente immediatezza e rilevanza. Questa antologia include gli scritti di Kotada Yahei Toshitada, Takuan Soho, Yagyu Munenori, Miyamoto Musashi, Matsura Seizan, Issai Chozanshi e Yamaoka Tesshu.