Pierre-Marie Sigaud nella presentazione di questo libro, pubblicato originariamente in francese nella Collection Delphica da lui diretta, scrive: " In conformità alle sue opere precedenti Frithjof Schuon, che sappiamo essere con René Guénon e Titus Burckhardt il più eminente rappresentante del pensiero tradizionale, espone una dottrina che mira a ricordare all'uomo moderno la sua natura teomorfa e a ristabilire il legame, troppo spesso interrotto, di questi con il Cielo e la Bellezza, che lo circondano dappertutto, nella natura vergine, nelle creature o nell'arte sacra, e le cui manifestazioni sono altrettante teofanie. A quell'uomo dotato nella sua sostanza di ciò che potremmo chiamare 'l'istinto religioso', si rivolge l'autore, il cui proposito
- oltre alla diversità apparente degli argomenti accostati, le prerogative dello stato umano, l'uomo nella proiezione cosmogonica, il gioco delle maschere, il peccato originale, la Carità, la Verità, il passaggio liberatore ecc. -...