Testimonianza di un'epoca di tormentato trapasso, questo diario, intenso e intimo, offre al lettore pagine, suggestive e mai banali, sul senso della vita e della morte e sull'importanza della speranza. " Per meglio inquadrare Marcel, si potrebbe notare che egli incarnò il versante religioso dell'esistenzialismo, mentre Sartre fu il testimone (meglio: il regista) di quello a-religioso. Utilizzando tale prospettiva è possibile intenderne l'opera, e notare che l'immagine dell'uomo cui giunse era quella di un essere incarnato e itinerante con un'anima immortale. Avvolto nella nuova fede, il filosofo affronta con puntualità le problematiche che vanno emergendo in quegli anni, e lo fa con una prospettiva che lo avvicina a dibattiti attuali." Dall'introduzione di Armando Torno