Dopo un trentennio di divieto della ricerca medica nei confronti degli psichedelici, in questi ultimi anni si sta osservando una ripresa di interesse a esplorare queste sostanze come possibili farmaci, con l'avvio di una serie di studi clinici che comportano l'impiego dei funghi allucinogeni nel trattamento della depressione maggiore, delle cefalee a grappolo e del tabagismo, della MDMA ("ecstasy") nel disturbo da stress post-traumatico, dell'LSD e della ketamina nell'alcolismo. Quest'opera scritta in due volumi è il più esteso testo che sia mai stato scritto sulle terapie psichedeliche. In questo secondo volume, oltre a un'approfondita e aggiornata esposizione delle nuove indicazioni terapeutiche, vengono estesamente descritti i meccanismi d'azione degli psichedelici, avvalendosi delle moderne metodologie della neurofenomenologia e delle neuroscienze cognitive. Ampio spazio viene dato all'ayahuasca
- la bevanda visionaria amazzonica che si è recentemente diffusa in tutto il...