In questo libro l'autrice sceglie una strada antica, quella della narrazione, lasciando agire dall'interno la sua conoscenza e la sua esperienza clinica in campo psicologico. L'amalgama tra i due livelli di scrittura si compie miracolosamente, perché è già avvenuto dentro l'anima dell'autrice: tutte le storie delle donne, inclusa la propria, diventano una storia sola, che riguarda tutte le donne e che non è solo quella di un evento
- l'abuso, il maltrattamento
- ma quella di una relazione, la relazione fondante della vita, quella tra madre e figlia, e poi ancora madre e figlia, e ancora avanti nella catena dell'esistenza. Due, tra i tanti, sono i pregi del libro da sottolineare. Uno è la scelta non convenzionale del linguaggio che arriva subito, diretto, dalle vicende narrate ai sensi, alle emozioni, ai pensieri di chi legge. L'altro merito è la presenza dell'arte di fare psiche, fare anima, senza darlo a vedere, senza cadere nei tanti psicologismi delle varie scuole, . ..