Nato nel 1295 nel Tibet centrale, Tokmé Zongpo fu un grande monaco buddhista della tradizione Kadampa. Acclamato appena diciannovenne come un secondo Asariga, a trentadue anni fu nominato abate di un monastero ma, dopo nove anni, rinunciò ad altre cariche monastiche per ritirarsi a praticare in un eremo presso la località di Ngiilchu, o ' Fiume d'argento'. I suoi versi sul sentiero del bodhisattva, composti più che altro come un promemoria per se stesso, sono a distanza di tanti secoli tra i testi più amati e venerati della tradizione buddhista tibetana. La traduzione di Ken Mc Leod si distingue per la semplicità del linguaggio, che vuole riflettere la chiarezza e l'immediatezza del testo tibetano originale. Tokmé Zongpo non si curava del sapere dottrinario, gli interessava solo avvicinarsi il più possibile, nella sua vita vissuta, al grandioso ideale del bodhisattva. Mc Leod nel suo commento riflette lo stesso approccio esperienziale, e spinge il lettore a domandarsi...