Un racconto avvincente di come sia possibile "misurare" l'universo e, allo stesso tempo, la storia commovente di un genio dimenticato. Nel primo Novecento i "computer" dell' Università di Harvard erano donne pagate 25 cents l'ora per catalogare i cambiamenti delle posizioni delle stelle fotografate dai telescopi. In un periodo storico in cui la carriera scientifica era di fatto preclusa al genere femminile, un'astronoma quasi dimenticata dalla storia, Henrietta Swan Leavitt, in lotta per tutta la vita contro una salute precaria e una sordità progressiva, definì una nuova legge fisica che avrebbe cambiato per sempre il campo della cosmologia: i cambiamenti ciclici nelle dimensioni delle Cefeidi, le stelle variabili giganti, possono essere correlati alla propria luminosità. Tale scoperta si rivelò di un'importanza fondamentale, e sconfisse l'idea dominante dell'epoca che l'universo fosse limitato alla Via Lattea. Ancora oggi infatti questa relazione è usata come principale...