Il cibo e il vino come politica, per opporsi alla globalizzazione forzata e deviata dalle multinazionali, come forma di resistenza"idiana. Cibo e vino non per chef e gourmet che prosperano all’ombra delle guide gastronomiche, ma come strumenti concreti per smascherare la falsificazione perpetrata dall’industria alimentare. Le “parole della terra” sono quelle che attraversano il dialogo tra Veronelli ed Echaurren, nato sulle pagine del giornale “ Carta” e che intende spingere i giovani a non scegliere la via delle grandi città, dei supermercati, dei potentati agroalimentari, dei cibi geneticamente modificati, ma a restare sul proprio territorio a tener alta la bandiera di forme di agricoltura e vita eco-compatibili.