« Terra e lacrime. Cosí nacque la stirpe umana». Un libro luminoso e potente che ci porta nel cuore dei poemi omerici spingendoci a fare i conti con noi stessi. Perché solo chi è capace di piangere può sondare i limiti della propria umanità. Achille, Agamennone, Diomede, Patroclo, Odisseo, Ettore... nell' Iliade e nell' Odissea, gli eroi leggendari che hanno combattuto le battaglie più dure e vinto i nemici più agguerriti non temono di mostrarsi in lacrime. Per disperazione, dolore, rabbia, amore, nostalgia, essi piangono a viso aperto. Senza risparmiarsi. Senza mai provare vergogna. Singhiozzano, gridano, tremano, piangono fino a soffrire la fame, piangono per saziarsi del pianto. Perché in quelle lacrime, come racconta Matteo Nucci in un libro che è viaggio, studio e romanzo, risiede il germe di una passione indomabile. Soltanto gli uomini che hanno la forza di non nascondere le proprie debolezze possono vincere il nemico più odioso: la paura della propria mortalità.