Un brevissimo testo di preghiera stilato dal viaggiatore e "rabdomante d'infinito" di origini occitane, Jean Absat, vissuto tra la Persia, l' Asia centrale e l' Armenia del XVII secolo. Come un antico koan, un frammento che condensa la quintessenza della sua visione spirituale, illustrata nella sua opera più nota: " Corpo e preghiera: nobiltà di un filo d'erba". "... Nell'abbandono, l' Inizio...".