Esiste una sostanziale armonia tra lo spirito della saggezza orientale e le concezioni della scienza occidentale. lo affermava nei primi anni settanta il fisico americano Fritjof Capra nel suo primo libro il Tao della Fisica. Capra analizzò le teorie relativistiche e quantistiche della fisica di allora e ne dimostrò le analogie con le filosofie religiose orientali come: induismo, buddhismo mahayana, il pensiero cinese e soprattutto taoismo e zen. Esperienze apparentemente agli antipodi da una parte l'empirismo codificato e razionale della scienza fisica, dall'altra la meditazione e altre esperienze fuori dal corpo delle filosofie spirituali orientali condividono presupposti di affinità teorica, arrivando a risultati e considerazioni astratte estremamente simili. Ne deriva una weltanschauung (visione del mondo) che si discosta nella sua profonda essenza dalla visione meccanicistica newtoniana. Di questo sistema teorico vengono passati a rassegna enigmi e paradossi mentre d'altro...