Nella «dimensione creativa», che è preminentemente quella dell'artista, la forza strutturante di un archetipo, attraverso il processo di individuazione, tende alla produzione di immagini che sono sempre «simboliche», manifestazioni cioè del simbolo segreto, che è l'uomo stesso, non però in quanto individuo, ma quale unità di inconscio e coscienza. È notevole la particolare qualificazione delle immagini simboliche, che possono polarizzarsi verso significati che Mava indica con gli aggettivi magico, mitico e sacro. Osserviamo che l'autore va tracciando in progresso, di opera in opera, le linee maestre di una antropologia trascendentale; e adottiamo il termine «trascendentale» per indicare i presupposti psichici ancestrali e profondi delle facoltà superiori dell'uomo, che Nava esplora e studia alla luce, prevalentemente, della psicologia analitica di C.G. Jung e di Luigi Aurigemma, che ne è interprete ed esegeta.